HIKING FLYING
Ho sempre sognato di volare, vedere il mondo dalla prospettiva di un volatile.
Chi non ha mai desiderato di poter planare sul mondo abbracciato dal vento e da quel solitario e magico silenzio?
Mi sono sempre ripromesso che prima o poi avrei fatto un lancio con paracadute in tandem, ma sono onesto, tolta la forte adrenalina, non credo fosse quello che cercavo veramente.
Un giorno mi contatta un ragazzo della mia città che conosco da diverso tempo, mi chiede di prepararlo atleticamente per una gara ad ostacoli, sommerso dai troppi impegni, decido comunque di accettare.
Al momento di contrattare la cifra delle lezioni mi viene in mente che questo ragazzo (Fabio Casiddu) ha una grande esperienza con il volo, in particolare con il parapendio.
Mi trovavo in un periodo in cui sentivo la necessità di provare qualcosa di diverso, e cosi viene nuovamente fuori dal cassetto delle cose rimandate, la voglia di volare.
Decido di proporre a Fabio uno scambio, io lo allenerò per questa gara e lui mi porterà a volare con il parapendio.
Fabio accetta lo scambio e io già non vedo l'ora di provare questa nuova esperienza.
Non passa tanto tempo, il pomeriggio successivo mi arriva un messaggio di Fabio scrivendomi che forse l'indomani ci sarebbero state le condizioni favorevoli per volare, mi chiede se sono disponibile, (ovviamente anche se non lo fossi stato, avrei trovato comunque il modo di liberarmi) senza neanche guardare gli impegni, dico direttamente di si.
IL GIORNO DEL VOLO
Ci vediamo subito dopo pranzo, il vento soffia molto forte.
Il programma prevedeva che lasciassimo la mia macchina nel punto dove saremmo atterrati mentre con la sua avremmo percorso diversi km a monte per raggiungere la falesie da cui avremmo dovuto volare.
Arriviamo nel campo di volo e improvvisamente il vento sparisce.
Rimaniamo fermi con la vela aperta circa 20 minuti con la speranza che il vento riprenda a soffiare, ma niente da fare, sembrava non essere la mia giornata.
Stavo per perdere le speranze quando Fabio mi avvisa che stava iniziando ad aumentare il tanto di poter partire, giusto il tempo di darmi le indicazioni sù cosa avrei dovuto fare che mi trovo con le gambe nel vuoto.
Sono in volo e non riesco a capire bene che emozione stò provando.
Una volta realizzato che sono sorretto da una vela, inizio a sentire un misto di paura, leggerezza ma sopratutto un forte senso di libertà .
Il vento è molto debole e quindi atterriamo quasi subito ma il tanto di avermi fatto vivere una sensazione unica, ma ammetto che un pò mi era rimasta l'acquolina in bocca.
CI RIPROVIAMO
Recuperiamo l'attrezzatura e andiamo in un bar nelle vicinanze del campo di atterraggio.
Mentre beviamo un caffè il vento riprende a soffiare molto forte, Fabio mi guarda e mi dice: "te la senti di fare un altro volo?", ovviamente la mia risposta è si, però c'era un grande problema, saremmo dovuti salire con la mia macchina che ci avrebbe permesso di raggiungere la sua, ma una volta risaliti con la mia e atterrati a valle, non avremmo avuto mezzi per risalire a recuperare le 2 macchine, questo era un grosso problema anche perchè avremmo dovuto affrontare diversi km a piedi con tanto dislivello in salita.
Non mi preoccupavano nè i km nè la salita ma il fatto che non sarei mai arrivato in tempo per i turni serali nella mia palestra dove lavoro, ma ho deciso di rimandare questo problema e pensarci dopo, la voglia di volare era veramente tanta.
Arriviamo al bordo della falesia del campo di volo, il vento continua a soffiare molto forte e nel frattempo si sono levati in volo altri 5 o 6 parapendii
Stesso procedimento del primo volo ma questa volta sapevo già cosa mi aspettava, o almeno questo era quello che credevo, infatti nonostante avessi volato neanche un ora prima, la sensazione è stata comunque molto forte.
Questa volta il volo dura molto di più, viaggiamo molto in alto e il panorama sotto di noi e di fronte a noi era qualcosa di incredibilmente bello.
Planiamo sopra le falesie della litoranea Alghero Bosa che conosco molto bene via mare e via terra ma vederle dall'alto è stato strabiliante.
Dopo circa 20 minuti di volo inizio ad avvertire una sensazione di vuoto, mi sono dovuto concentrare tanto per non farmi sovrastare dall'ansia e cercare di godermi il più possibile lo spettacolo a cui stavo assistendo.
Atterriamo un pò più veloci del primo e io non riesco a poggiare i piedi, quindi atterro da seduto ma una volta terminato l'atterraggio, mi rimetto in piedi e mi rendo conto di aver spaccato lo schermo della mia Go Pro.
In un altra situazione avrei imprecato senza un domani, ma la sensazione di serenità che ho provato una volta atterrati ha fatto si che me fregassi altamente, gli oggetti non devono sostituire le emozioni.
Un altra nota positiva è stata quella di trovare altri ragazzi Svizzeri che erano appena atterrati anche loro e che si sono offerti di accompagnarci a recuperare le nostre macchine.
Un esperienza fantastica che ripeterò sicuramente e che consiglio a chiunque voglia associare all'adrenalina un forte senso di libertà .